Eventi
Nomade senza patria, errante da una riva all’altra del Mediterraneo, Eracle è in perenne movimento: eroe viaggiatore, passa senza fermarsi, giusto il tempo di fondare nuove città e nuove dinastie. Eroe civilizzatore, affronta le forze del caos sempre rinascenti e rende il mondo abitabile per gli uomini. Talvolta il caos lo afferra e allora l’eroe si trasforma in bruta forza di distruzione. Eracle vive alla frontiera instabile tra civiltà e natura, tra eccessi e virtù, tra giustizia e violenza. In questo senso è un personaggio tragico. A questa figura dalle molte contraddizioni è dedicata la VI edizione di (Ri)accendiamo il classico. Attraverseremo il mito e la tragedia per approdare alla visione della sua più recente interprete, la regista Emma Dante.
Eventi Passati
Scaturito da un lungo lavoro seminariale e in reazione al trauma pandemico, il libro curato da Angela Peduto e Nicola Martellozzo raccoglie i contributi di studiosi appartenenti a campi disciplinari diversi, chiamati a interrogare l’eredità del grande etnologo napoletano. L’opera di de Martino, da molte parti ormai riconosciuta come espressione della più inquieta e profonda tradizione novecentesca, è interamente percorsa dalla preoccupazione della crisi e dei suoi possibili esiti, tanto sotto il segno del trascendimento e del riscatto quanto sotto il segno della catastrofe e della dissoluzione. Il caos del mondo rende oggi questa analisi più attuale che mai: quale mondo è possibile pensare? Come opporsi alla catastrofe? Come mantenere un coinvolgimento intellettuale, politico, culturale che sappia essere sempre progetto di vita, pur nella piena assunzione della possibilità della fine?
Consegnata all’immenso archivio delle registrazioni, la voce di Maria Callas continua ad affascinarci. Capace di innalzarsi fino all’estasi del sovracuto e di scendere nelle melanconie notturne del grave, sembra arrivare da un altrove indefinibile e in quell’altrove compie il miracolo di portarci. A questa voce che, associata ad una capacità interpretativa senza precedenti per la scena lirica, ha rivoluzionato il teatro d’opera, dedichiamo una giornata di lavoro.
Elena-Helene, fiaccola o splendore, ma anche Elènas distruttrice di navi, èlandros, distruttrice di uomini, elèpolis distruttrice di città.
Chi fu Elena? Vittima degli dèi o pericolosa incantatrice? Causa prima di una guerra feroce o figura inerme nel capriccioso gioco delle potenze divine? Fantasma o realtà?
A questa figura meravigliosa e inafferrabile nella sua essenza è dedicata la quinta edizione di (Ri)accendiamo il classico. Ci porterà, attraverso le suggestioni del mito, fino alle spettacolari invenzioni del teatro contemporaneo.
Assordati dal furore delle guerre in corso, indotti a pensare che la guerra sia il destino inevitabile dell’umanità, l’idea di pace perpetua di Kant pare un sogno da filosofi. E tuttavia l’accusa di utopia va messa alla prova delle pagine kantiane. Non è una condizione immaginaria e irrealizzabile che da esse emerge ma, al contrario, una riflessione rigorosa ed esigente sul concetto di pace: solo a partire da lì ci si potrà interrogare sul carattere illusorio o meno dell’idea di pace perpetua.
Nella Russia sovietica degli anni Venti l’Accademia di Stato delle scienze dell’arte, fondata su un programma concepito da Kandinskij, raccoglie per dieci anni filosofi, psicologi, fisici, storici dell’arte e della letteratura, per ripensare il lavoro della cultura integrando tutte le forme di creazione. In questo contesto unico in Europa lo psichiatra Pavel Karpov lavora sule attitudini creatrici liberate dalla malattia mentale: non un’arte dei folli ma, in un completo mutamento di prospettiva, la follia come metafora culturale del fare creatore.
Cercheremo di comprendere i modi con cui la ‘nostalgia’ agisce nell’opera poetica e cinematografica di Pasolini: un sentimento che fin dalle poesie giovanili si rivela costitutivo della sua identità esistenziale e che, col tempo, diventa lo strumento per una interpretazione lucidissima e disperata del suo periodo storico e del nostro.
Ô lutteurs éternels, ô frères implacables, Oh lottatori eterni, oh fratelli implacabili: quanta verità nell’incipit di una celebre poesia di Charles Baudelaire. La guerra, scriveva Freud nel 1915, distrugge l’illusione che le conquiste della civiltà siano immutabili. La guerra impone la sua legge di violenza e barbarie, uccide, strazia chi resta in vita, distrugge quanto trova sul suo cammino, pianta semi d’odio nelle generazioni future. Impauriti e sgomenti guardiamo a ciò che si consuma sui confini orientali d’Europa. E poiché l’indifferenza e il sonno del pensiero sono quanto di peggio ci possa accadere, rifletteremo sulla guerra a partire dalle tesi freudiane, contenute in due celebri testi del 1915 e del 1932. Saranno proiettati alcuni passaggi di un documentario storico sulle rovine di guerra.
Ore 9.00-13.00
Biblioteca della Salute Mentale e delle Scienze Umane “G. F. Minguzzi-C. Gentili”
Via Sant’Isaia, 90 Bologna
A quarantaquattro anni dalla promulgazione della legge 180 che ha portato alla chiusura dei manicomi occorre continuare a lottare per una nuova cultura della psichiatria: siamo oggi al punto più basso delle capacità terapeutiche dei servizi psichiatrici pubblici e le cause denunciate si limitano spesso a questioni organizzative e finanziarie. Per quanto importanti, esse restano esterne all’insieme delle conoscenze relative al campo psichico.
In collaborazione con:
Ore 9:30
CostArena
Via Azzo Gardino, 48 – Bologna
La drammatica congiuntura storica esige una riflessione sulla guerra: da Kiev - il nostro presente - a Sarajevo - passato a noi vicinissimo - a Troia, archetipo di tutte le guerre e specchio tragico della nostra attualità. Ne parleranno lo storico Simone Attilio Bellezza, la scrittrice Elvira Mujčić e l’italianista Antonella Cosentino. A conclusione della giornata la tragedia di Euripide Troiane, nella rappresentazione di Siracusa del 2019, lascerà che siano voci di donne a dire il dolore e la follia della guerra.
Evento digitale
Nel 2021 si sono celebrati i 700 anni dalla morte di Dante, avvenuta a Ravenna, sua città d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.OfficinaMentis ha reso omaggio al Poeta con un ciclo di conferenze animate da studiosi di varie discipline. Sulle pagine del sito potrete leggere un’introduzione generale e i testi delle conferenze.