Nel tempo delle utopie radiose: creazione e follia nella Russia degli anni Venti
Giordana Charuty è antropologa di fama internazionale, directrice d’études e membro dell’Istituto Interdisciplinare di Antropologia del Contemporaneo all’École des Hautes Etudes en sciences sociales (EHESS) di Parigi, autrice di numerosi saggi.
Avremo il privilegio di ascoltare il racconto di un’affascinante ricerca, presentata per la prima volta nel 2022 al Centro Pompidou di Parigi e all’origine di un libro ancora non tradotto.
La ricerca, che si inserisce nel lungo cammino di riflessione sulle relazioni tra arte e follia, ha portato alla scoperta della straordinaria esperienza condotta negli anni Venti dallo psichiatra russo Pavel Karpov con i suoi malati. Nella giovane Russia sovietica l’Accademia di Stato delle scienze dell’arte, con un programma concepito da Kandinskij, raccoglie per dieci anni filosofi, psicologi, fisici, storici dell’arte e della letteratura, con l’intento di ripensare il lavoro della cultura integrando tutte le forme di creazione. È un contesto unico in Europa. Ed è in questo contesto che Pavel Karpov lavora sulle attitudini creatrici liberate dalla malattia mentale: non un’arte dei folli ma, in un completo rovesciamento di prospettiva, la follia come metafora culturale del fare creatore.